Shopping, invio di posta, messaggi, bonifici.
Accesso ai social network, ai siti di e-commerce, a quelli per prenotare biglietti, oltre che alle nostre foto e documenti personali.
Una miniera di informazioni che passano attraverso i nostri device. Le ricerche dei maggiori player sulla sicurezza, prevedono eventi di grande portata in termini di violazione dei dati, mentre si intensificheranno gli attacchi mirati e le minacce nei confronti del mobile banking.
Una preoccupazione condivisa per altro anche dalla Banca Centrale Europea, che il 15 novembre ha addirittura lanciato una consultazione pubblica per migliorare le raccomandazioni sulla sicurezza dei pagamenti fatti in mobilità. Il campanello d’allarme suonato dalla Banca Centrale Europea è purtroppo in sintonia coi risultati degli altri studi.
Sono state analizzate una serie di app Android – una sistema operativo che secondo Karpsesky nel 2012 ha raccolto il 99 per cento dei nuovi malware per mobile – tra cui una quindicina dedicate al banking. I ricercatori sono andati a “leggere” la memoria dello smartphone sia mentre l’applicazione era in uso, sia dopo che la stessa era stata terminata, alla ricerca delle credenziali d’accesso dell’utente: username, password e pin. E con una certa sorpresa hanno visto che la sicurezza complessiva di questi strumenti è meno buona di quanto ci si aspetterebbe.
Fate quindi molta attenzione nell’uso quotidiano. Ormai sembra tutto facile, ma spesso facile non è sinonimo di sicuro!